Bonus 500 euro al mese per chi è in difficoltà: attenzione c’è il limite di età

Bonus giovani: da pochi giorni sono cambiati i requisiti necessari per potervi accedere. Andiamo a vedere in cosa consiste.

Il mondo del lavoro sta mostrando un’attenzione crescente nei confronti delle nuove generazioni, promuovendo iniziative concrete per facilitarne l’ingresso stabile nel mercato occupazionale. In quest’ottica, è stato introdotto un bonus specificamente pensato per i giovani, che si pone come una delle misure più significative per contrastare la disoccupazione giovanile e incentivare l’assunzione a tempo indeterminato.

dei giovani a lavoro con la scritta bonus
Bonus 500 euro al mese per chi è in difficoltà: attenzione c’è il limite di età – promomcatanzaro.it

L’incentivo cerca di sostenere i lavoratori giovani – appunto – ma prova anche ad incoraggiare le imprese che investono su di loro. I requisiti necessari per potervi accedere, però, sono cambiati dal primo luglio 2025. In questo articolo, quindi, cercheremo di analizzare il contenuto del Bonus Giovani, le modalità di accesso al beneficio, i requisiti previsti dalla nuova normativa e le principali implicazioni per imprese e lavoratori.

Bonus Giovani: cosa cambia dal primo luglio 2025

Per prima cosa cerchiamo di capire bene cos’è il Bonus Giovani. Si tratta di un incentivo contributivo introdotto con il Decreto Coesione 2024 e disciplinato dall’art. 22 del provvedimento. L’obiettivo è quello di promuovere l’occupazione giovanile attraverso un esonero totale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, fino a un importo massimo mensile. In particolare, si tratta di 500 euro al mese per le assunzioni in tutto il territorio nazionale; 650 euro al mese per le assunzioni effettuate nelle regioni del Sud Italia.

 giovani che stanno lavorando
Bonus Giovani: cosa cambia dal primo luglio 2025 -promomcatanzaro.it

Il beneficio può essere riconosciuto per un periodo massimo di 24 mesi, a condizione che il lavoratore e il datore rispettino precisi requisiti. I lavoratori devono avere un’età inferiore ai 35 anni; nessun precedente rapporto di lavoro a tempo indeterminato, con qualsiasi datore di lavoro su territorio italiano. Il contratto di lavoro deve essere a tempo indeterminato, anche part-time. Sono esclusi i contratti di apprendistato, i rapporti di lavoro domestico e quelli in somministrazione.

Per quanto riguarda i datori di lavoro, invece, devono essere privati, incluse le imprese agricole e le cooperative. Devono avere in Documento Unico di Regolarità Contributiva e non devono aver effettuato licenziamenti economici nella stessa unità produttiva nei sei mesi precedenti o successivi all’assunzione agevolata. Inoltre, devono dimostrarsi di non trovarsi in stato di impresa in difficoltà ai sensi della normativa europea. Infine, rispettare le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e i contratti collettivi applicabili.

Dal primo luglio, invece, le aziende devono dimostrare che l’assunzione comporta un incremento netto dell’occupazione aziendale. Questo significa che l’incremento netto si calcola come la differenza positiva tra il numero di lavoratori in forza al momento dell’assunzione e la media degli occupati nei 12 mesi precedenti nella stessa unità produttiva.

L’incremento dovrà inoltre essere mantenuto per tutta la durata del beneficio (fino a 24 mesi), pena la decadenza dal diritto all’incentivo. Se durante il periodo agevolato l’organico aziendale scende sotto il livello che aveva giustificato l’ammissione al bonus, il beneficio viene revocato parzialmente o totalmente, salvo alcune eccezioni.

Questa nuovo bonus sembra risponde a una richiesta dell’Unione Europea, che ha sollecitato gli Stati membri a utilizzare gli incentivi fiscali per stimolare nuova occupazione reale.

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